Linguaggio

Il Potere delle Parole: Come il Linguaggio Modella la Nostra Realtà

Ho iniziato a pronunciare le prime parole alla tarda età di 4 anni, i miei genitori erano terrorizzati dall’idea che non avrei mai imparato il linguaggio.

Quando poi ho iniziato a parlare non sono più riuscito a smettere, tanto che la comunicazione è diventata una delle mie più grandi passioni.

Il linguaggio è spesso percepito come un semplice strumento di comunicazione, ma la sua influenza va molto oltre. Non serve solo per chiedere indicazioni o ordinare un bicchiere di vino; il linguaggio modella il modo in cui percepiamo e interagiamo con il mondo che ci circonda. Quindi condiziona in maniera significativa la qualità totale della nostra vita.

Provate a pensare a 2 nerd che parlando delle tecniche inerenti ad un loro gioco, a due ingegneri che discutono sulla realizzazione di un progetto complesso, se non siete ne Nerd ne Ingegnere non riuscirete a capire nulla della loro conversazione. Nel loro settore esistono termini specifici che solo chi ne fa parte è in grado di decifrare.

In quest’articolo, esploreremo come il linguaggio influenzi la nostra percezione della realtà e persino il nostro comportamento.

Fondamenti Teorici del linguaggio

Le teorie di Edward Sapir e Benjamin Whorf, anche se non nuove, offrono uno spunto fondamentale per comprendere il potere del linguaggio. Questi linguisti hanno proposto che la struttura del linguaggio che parliamo influenzi il nostro stile di pensiero e la nostra visione del mondo. Questa idea rispecchia persino pensieri di figure storiche come Platone e il romantico tedesco Johann Georg Hamann, il quale suggeriva che i contorni di una lingua riflettessero il modo di pensare di un popolo.

Vi faccio qualche esempio pratico di come la lingua e le parole, possono cambiare la percezioni di concetti fondamentali, che normalmente si pensa siano uguali per tutti gli esseri umani.

Linguaggio e Percezione Temporale

Consideriamo come il linguaggio influenzi la nostra concezione del tempo. Per gli europei e gli anglofoni, il tempo è una linea orizzontale con il passato alle spalle e il futuro davanti.

Invece, per un popolo delle Ande che parlano una lingua di nome Aymara, il futuro è dietro di loro, poiché non possono vedere ciò che non è ancora accaduto, mentre il passato è davanti, visibile e noto. Questa inversione mostra come il linguaggio possa trasformare la nostra esperienza temporale in maniere radicalmente diverse.

Linguaggio e Percezione Visiva

Un esempio particolarmente affascinante di come il linguaggio possa influenzare la percezione sensoriale è il modo in cui i russi distinguono i colori. In russo, esistono termini separati per il blu chiaro (“голубой”) e il blu scuro (“синий”), il che sembra permettere ai russi di essere in grado di distinguere più facilmente le 2 tonalità di Blu, molto più di quanto possono fare i non parlanti Russo.

La variazione nella percezione del colore, dimostra che effettivamente un linguaggio più evoluto potrebbe risolvere molte delle nostre incapacità sensoriali, andando a modificare o potenziare il funzionamento dei nostri sensi.

Linguaggio e Orientamento Spaziale

Il linguaggio può anche influenzare il modo in cui ci orientiamo nello spazio. I parlanti di Guugu Yimithirr, una lingua aborigena australiana, non usano termini come “sinistra” o “destra”, ma direzioni assolute come “nord” e “sud”. Questo richiede di sapere sempre dove si trova il nord, migliorando presumibilmente le loro capacità di orientamento rispetto a chi usa riferimenti relativi.

Linguaggio ed Emozioni

Infine, il linguaggio può esprimere o evocare emozioni che sono uniche in certe culture. Prendiamo la parola portoghese “saudade”, che descrive un desiderio profondo e malinconico per qualcosa o qualcuno che potrebbe non ritornare. Similmente, il concetto giapponese di “mono no aware” riflette una sensibilità alle effimere bellezze naturali. Nell’antica lingua Albanese il termine “Byrazer” rappresenta un legame di sangue tra 2 uomini che diventano fratelli nonostante abbiano genitori diversi. Questi termini non solo arricchiscono il vocabolario emotivo di chi li usa, ma modellano anche l’esperienza emotiva stessa.

Conclusione

Apprendere una lingua straniera non significa solo acquisire la capacità di comunicare in un altro idioma; significa imparare a vedere il mondo con occhi diversi. Questa consapevolezza può arricchire la nostra comprensione di noi stessi e delle culture altrui, dimostrando che il linguaggio è molto più di un semplice strumento: è una finestra sulla realtà umana.

Se si ascoltano le conferenze del famoso psicologo e filosofo Umberto Galimberti diventato virale on line, si nota come spesso è costretto ad esprimere alcuni concetti utilizzando parole di greco antico, quando parla dei filosofi tedeschi spesso critica la mancanza di termini in italiano che permettano l’espressione di determinati concetti.

Riflettete su come il vostro linguaggio quotidiano influisce sulla vostra percezione del mondo e considerate l’importanza di esplorare nuove lingue e nuove prospettive.